Episodio 1: L'ipotesi di Gaia
Il cinema tratta l'ipotesi di Gaia in molte pellicole, tra le quali: Final Fantasy e Avatar
Recentemente è scomparso, alla tenera età di 103 anni (come avrebbe detto Fantozzi) uno scienziato che ha dato contributi importanti in diversi campi della scienza.
Stiamo parlando di James Levolock, classe 1919
Molto probabilmente il suo nome ai molti non dirà molto ma Negli oltre sette decenni di presenza attiva sulla scena della ricerca e della divulgazione, ha prodotto in serie invenzioni, strumenti, idee, ipotesi e teorie da far impallidire molti dei suoi più illustri colleghi. La sua preparazione di chimico e medico gli ha consentito di avere prospettive diverse su alcuni argomenti che, all’inizio, la scienza cosiddetta mainstream non considerava.
Esageriamo? Direi di no. Per coloro che hanno studiato chimica forse sorprenderà sapere che uno degli strumenti fondamentali per l’analisi dei gas lo si deve proprio a Levolock. Oggi non esiste laboratorio che sia equipaggiato con un rilevatore di cattura elettronica.
Ma oggi parliamo di altro
Tra la fine degli anni 60 e la metà del decennio successivo elaborò un’ipotesi che sopratutto all’inizio i più bollarono come più di natura teologica che scientifica. La chiamò la teoria di Gaia sebbene ancora oggi si debba più correttamente parlare di Ipotesi di Gaia.
IL nome Gaia le fu attribuito in onore della dea della Terra nel pantheon greco, su suggerimento dello scrittore premio Nobel William Golding, autore tra le altre opere de Il signore delle mosche.
Per Lovelock, Gaia sarebbe un "organismo" (naturalmente secondo una definizione estesa di organismo) costituito dalla parte inanimata del pianeta e dalla biosfera intera. L’interazione tra queste due componenti, governata però essenzialmente dai viventi, porta a una stabilità di condizioni che favoriscono il mantenimento degli ecosistemi e quindi della vita tutta su un corpo celeste.
Andando oltre alla definizione più tecnica, il senso dell’ipotesi di Gaia è che la terra è tutt’altro che una roccia inanimata che viaggia nello spazio mossa da forze gravitazionali, ma piuttosto un sistema complesso in grado di autoregolarsi con una specie di meccanismo di feedback.
Apriti cielo. Quando il suo libro uscì nel 1979 si scatenò un vero putiferio e gli scienziati si suddivisero in coloro che cercavano elementi di conferma alla teoria e altri che la consideravano molto più affine alla teologia che alla scienza. Ancora oggi il dibattito è aperto e sopratutto nell’ambito dei cambiamenti climatici il nome di Lovelock è apparso sempre con più insistenza e l’ipotesi di Gaia, nonostante molto raramente sia presente nei libri scolastici, sta trovando nuovi adepti anche negli evoluzionisti più conservatori.
Facendo un esempio che ci aiuti a capire meglio: secondo Lovelock l’innalzamento della temperatura media a cui assistiamo in queste ultime decadi con un evidente influenza sul clima, condurrà in accordo all’ipotesi di Gaia, inevitabilmente a una nuova era glaciale contrapposta proprio alla deriva termica accelerata dall’utilizzo sconsiderato delle risorse terrestri da parte dell’uomo.
Molti ritengono questo epilogo assolutamente non plausibile, altri invece ne sono apertamente convinti.
Personalmente credo che la Terra in questi ultimi 4 miliardi di anni ne abbia viste tante e in qualche modo è sempre riuscita a preservare il suo organismo vitale a discapito di qualsiasi cosa o essere vivente. E l’uomo non è da considerarsi tanto diverso da un dinosauro del giurassico.
E il cinema con Gaia e con Levolock cosa c’entra?
Beh, in realtà sono più di una le pellicole in cui si fa riferimento a quest’ipotesi.
Nel 2001 ad esempio uscì il film di animazione Final Fantasy, solo ispirato al famoso videogame giapponese ma la cui trama non ha nulla a che spartire con il gioco. Piuttosto i riferimenti a Gaia sono evidenti fin dall’inizio della pellicola che tra le altre cose rappresenta il primo vero esempio di animazione in GC di alto livello La Terra è sull’orlo dell’estinzione, a causa di una meteora che scombussolò il clima globale, causando cataclismi di ogni genere. E come se non bastasse, da questa ne sono fuoriusciti degli esseri incorporei aggressivi, detti Phantoms, capaci di distruggere lo spirito di una persona. L’umanità era sopravvissuta a tutto ciò per miracolo, isolandosi in piccoli centri protetti da una barriera di energia che gli alieni non possono superare. L’esercitò ha provato a contrattaccare con bombe atomiche ed altri armamenti, ma per ogni Phantom distrutto ne nasceva subito un altro, rendendoli di fatto degli avversari apparentemente invincibili.
La dottoressa Aki Ross, protagonista di questa storia, sta cercando insieme al professore Sid di costruire un’arma definitiva per salvare l’umanità e liberarla per sempre dalla minaccia extraterrestre.
Un’altra pellicola un po’ più recente dove l’ipotesi di Gaia viene accennata è il film clima-catastrofico del 2004 The Day After Tomorrow di Roland Emmerich. Qui il tema principale è l’effetto del cambiamento climatico sugli eventi meteorologici estremi ma che alla fine, in perfetto stile Hollywood lasciano il posto alla classica ultima chance al genere umano. Ma a parte questo, elementi dell’ipotesi di Gaia trovano riscontro sopratutto nella parte iniziale del film.
Per terminare non possiamo non citare il film di James Cameron Avatar del 2009. Qui, nonostante sia ambientato su Pandora, una luna del pianeta gassoso Polifemo distante oltre 4 anni luce dalla terra, il ruolo della sinergia di tutti gli esseri viventi e inanimati, che lo compongono per preservare l’equilibrio del suo complesso ecosistema, è citato innumerevoli volte nella pellicola.
Ovviamente al di là dell’aspetto chimico e fisico che rendono Pandora un gigantesco network interconnesso, i cui dati sono costituiti da flussi di segnali biochimici, lo spirito della terra viene rappresentato da una divinità, Enya, a cui ogni abitante del pianeta, i Naavi, ne è devoti.
Dietro a tutto questo si cela ancora il buon Levolock e la sua ipotesi di Gaia, a dimostrazione che il cinema ci porta -spesso senza nemmeno volerlo- a conoscere aspetti del mondo della scienza molte volte di cui siamo all’oscuro.
Ovviamente ci sono pellicole dove il riferimento scientifico è decisamente affrontato con molta cura e altre in cui viene solo accennato per dare maggior corpo alla sceneggiatura.
Nelle prossime puntate di questo podcast ci avventureremo nel mondo della scienza su celluloide.
W il cinema, W la scienza.