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Produzione di un video scientifico: dall'input al prodotto. Parte 1



La realizzazione di un contenuto video scientifico mostra sicuramente delle peculiarità nel processo creativo che porta alla sua pubblicazione.


Come prima cosa è importante definire quello che per noi di lookupfilm può costituire un contenuto scientifico in ambito biomedicale, che rappresenta il nostro core-business.

Sulla base della nostra esperienza possiamo definire questa tipologia di video/contenuti nei seguenti:



  • Presentazioni di un prodotto o di un servizio

  • Studi clinici

  • Tutorial tecnici

  • Applicazioni in ambito medico e chirurgico

  • Contenuti di scienza di base e applicata

  • Interviste e relazioni scientifiche


Il pubblico destinatario di questi contenuti audiovisivi può essere rappresentato da:

  • Personale interno all’azienda

  • Informatori e product specialist

  • Medici

  • Partner commerciali e distributori

  • Pazienti


In diversi ambiti applicativi:

  • Comunicazione aziendale

  • Training

  • Congressi & Simposi

  • Web & Social media

  • Informazione al medico e al paziente in ambito ospedaliero o farmacie


Alla pari di qualsiasi altro prodotto audiovisivo, ci sono delle difficoltà tecniche da superare attraverso soluzioni ed espedienti che spesso devono essere sviluppate ad hoc. Ma a monte di tutto ciò che concerne la parte produttiva, esiste una fase che chiameremo pre-produttiva dove è assolutamente necessario comprendere la problematica e gli obiettivi del cliente.



Se prendiamo ad esempio la realizzazione di un progetto in ambito biomedicale spesso il nostro principale interlocutore sarà qualcuno afferente all’area R&D o al business development, abituato a trasferire informazioni con un approccio molto tecnico e scientifico, magari attraverso l’uso di brochure, articoli, e presentazioni powerpoint, che se da una parte hanno molti vantaggi sul piano della quantità e qualità delle informazioni, dall’altro possono risultare in talune situazioni piuttosto complicate da essere integralmente assimilate da parte dell’audience di riferimento.


Quando il nostro cliente è rappresentato da qualcuno che afferisce all’area marketing-commerciale, si può assistere a un processori input inverso che può riassumersi nella frase classica: ‘un video esplicativo, senza VoiceOver ma che non duri oltre 90 secondi’, requisito quest’ultimo che in taluni casi è una vera e proprio chimera, sopratutto nel caso di contenuti complessi la cui compattazione del metraggio in alcune occasioni risulta impossibile.



Se gli obiettivi e i risultati del video scientifico sono chiari, più complesso è il processo creativo che porta alla sua realizzazione.

Le varie fasi che includono la produzione sono rappresentate da:

  • Lettura e comprensione della documentazione tecnica e scientifica

  • Identificazione degli elementi chiave attraverso la creazione di una mind map del progetto.

  • Stesura del soggetto, storyboard ed eventuale sceneggiatura

  • Visual design del progetto

  • Realizzazione video-grafica (scelta dei template, infografiche, capiton)

  • Eventuale VoiceOver, traduzione e sottotitolazione multilingue

  • Scelta del formato di pubblicazione


In questa prima parte dell’articolo andiamo a vedere quali sono le prime fasi in cui sui articola un nuovo progetto per la realizzazione di un contenuto scientifico, a partire dall’input da parte del cliente fino al project design, passaggio quest’ultimo fondamentale per definire al meglio il piano di produzione del filmato


Definito l’obiettivo del progetto, che include:

  • Argomento

  • Ambito (formazione, informazione, promozione, etc)

  • Tipologia di contenuto (infografica, video, animazione 2D e 3D, interviste)

  • Target (personale interno, IMS, personale sanitario, pazienti, etc)

  • Durata

Si passa alla raccolta delle informazioni e dati in parte forniti dal cliente e in altri casi derivati dalla ricerca su appositi piattaforme quali pubmed, google scholar o altri. La documentazione di supporto può essere costituita da articoli, report, brochure e presentazioni powerpoint.

Dalla raccolta si passa quindi alla selezione degli elementi (testi chiave, grafici, immagini, etc) che risultano più pertinenti e critici per la strutturazione del video sulla base degli obiettivi dati.

E’ un lavoro che può essere lungo e richiede buone conoscenze tecniche e scientifiche nel sapersi orientare e destreggiare all’interno di documenti tecnici senza necessariamente essere esperti in quel preciso argomento.

In questa fase viene spesso utilizzata la figura del medical writer o del consulente scientifico che ricevuti gli input del progetto è in grado di fare una selezione degli elementi chiave che saranno quindi visualizzati nel video.



l fine di rendere questa fase del processo produttivo più efficace e comprensibile personalmente utilizzo due strumenti grafici che ritengo estremamente utili: una mindmap e altre applicazioni per il brainstorming grafico.

Nell’ambito delle ‘mappe mentali’ uso applicazioni come MindNode che permettono di sviluppare in maniera logica il progetto mettendo in risalto gli elementi chiave del progetto, fondamentali nelle successive fasi di produzione.


Questa prima parte di sviluppo consente di presentare al cliente la proposta progettuale costituita da un documento che includerà voci descrittive e analitiche quali: obiettivi, metodologie, attività, Output, tempisitiche e naturalmente costi.


Uno degli elementi operativi più interessanti nella stesura del documento è il cosiddetto Gantt, ovvero la sequenza temporale delle attività/azioni nel tempo. Questo strumento, fondamentale nel project management, si rivela a mio avviso determinante anche nella presentazione di progetti relativi alla produzione cine-televisiva e in maniera ancora più decisiva per attività nell’ambito della comunicazione scientifica, dove i tempi di esecuzione e il delivery dei prodotti (contenuti) sono fortemente sensibili ai tempi di approvazione del cliente.

Il Gantt funge quindi da documento operativo ma anche di controllo, sia per chi produce i contenuti che per il destinatario.


La pianificazione delle attività e la stima coerente dei tempi di esecuzione sono plus-valori nella presentazione e sviluppo del progetto ed è pertanto uno strumento di fondamentale importanza nell’organizzazione del lavoro.

Ci sono molti metodi per elaborare questo tipo di grafici: il più semplice è quello di utilizzare un foglio Excel o Number (per MacOS), ma il mio consiglio è quello di utilizzare applicazioni più specifiche quali Gantt Project (è un open source gratuito), Merlin (solo per MacOS) o per chi se lo può permettere il più completo MS Project. Sinceramente, pur avendo usato nella mia esperienza di R&D manager più soluzioni, credo che in ambito di produzioni audio-video un programma come Gantt-Project sia più che adeguato per le nostre esigenze.

L’obiettivo è quello di assegnare per ogni attività prevista (storyboard, sceneggiatura, riprese, etc) dei tempi e da quali vincoli queste attività sono caratterizzate. Ad esempio la fase di editing non può avvenire prima di aver strutturato una storyboard o aver recuperato i contenuti, quindi le attività sono consequenziali. Altre, come ad esempio la motion graphic può svolgersi in contemporanea con altre attività.

Il mio consiglio, sopratutto quando l’interlocutore è in ambito Pharma, è di tenere in debito conto dei tempi di autorizzazione delle varia fasi, poiché gli enti preposti alla verifica (medica, regolatorio, legale) potrebbero allungare i tempi di produzione del filmato.

Un altro suggerimento è quello di utilizzare più milestones, che possono configurarsi come termini di output per singole macro-attività, come ad esempio: elaborazione soggetto e storyboard, visual design, editing preliminare con script e capitons, video finale.


Definiti tutti questi punti e confermato il progetto, finalmente possiamo partire con la parte di produzione., che sarò oggetto della seconda parte di questo articolo.



La news la puoi ascoltare anche cliccando qui sotto







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